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lunedì 23 febbraio 2015

Gite ed esibizioni


     Catanzaro, 17 aprile 1945

Caro Gabriele,

            hai ragione. Non è la prima volta che, confondendo (chi sa perché)  Rogliano con Scigliano, ho indirizzate le lettere a te dirette nel primo invece che nel secondo dei due paesi. Mi propongo di non farlo più...salvo complicazioni!
 C'è stato un periodo che lo stesso scambio di toponomastica avveniva nella mia mente fra le città di Biella e di Brescia. Cosicché, inevitabilmente, tutte le volte che scrivevo a mio cognato, residente a Biella, le lettere partivano per...Brescia. Che vuoi   farci? Piccoli drammi dell'età, trascurabili in confronto di tanti altri molto più grossi.


La salace risposta, con cui l'antica " Rocca" di Scigliano  ebbe a rintuzzare  una mia  ingenua freddura, l'ho ricevuta in ...pieno. Ricordo che mi fece entrare nel  mio guscio come una chiocciola, sbalordito e ammirato del colpo magistrale. Non pensavo, però, che ti fossi offeso! Ne sono tanto dolente e ringrazio il Signore che tu sia ritornato ala Caminate per dar modo al Carignano di farti le sue scuse...
Che tu abbia premurato Don Luigino di prendere accoprdi con me, per una gita a Motta, lo credo; ma che il signor Provveditore non  me ne abbia mai parlato, devi anche crederlo. Avrei pootuto rendermi diligente io, ora che la primavera è tornata; non l'ho fatto perchè  le tante occupazioni di Luigi avrebbero reso vano ogni mio tentativo. Una impresa deve essere tentata quando si intravede una qualche possibilità di riuscita; ma quando già in partenza si è sicuri del fiasco, perchè imbarcarsi? E dire che questa gita desiderata, accarezzata, sognata, l'avrei fatta tanto volentieri! Rimandiamola a...mai più!
Quando, quest'inverno, venni richiesto da un ignoto Signore di una lettura di versi da fare costà, mi denegai cortesemente, adducendo a ragione il rigore della stagione. Ma, effettivamente, non accettai perché le esigenze del pubblico cosentino mi parvero inconciliabili con la mia pochezza. Dopo me ne sono pentito, perchè, allora, le cose potevano anche andar bene. Adesso non è più così. Dopo la recente lettura fatta da Ciardullo, la mia esibizione sarebbe pazzesca. Tu, che mi vuoi bene, sapresti consigliarmi una audacia simile? Vorresti, potresti vedermi esposto a confronti disastrosi per me? Perciò rimandiamo anche questa cosa a...mai più.
Verso la fine di questo mese  terrò una lettura a Nicastro, a beneficio di quell'Ospedale Civile. Ma Nicastro non mi preoccupa. Lì sono come in famiglia e non vi sono spauracchi di colossi.
Michele ha mandato anche a me qualche cantica della sua Rapsodia Garibaldina. Condivido pienamente il tuo giudizio, ma non ho avuto il coraggio di dirglielo. Potrebbe dispiacersi...
In questo momento giunge da me Don Luigi, che io non vedevo da mesi. Ubi maior... perciò cesso (da cessare). Di tanto in tanto ricordati di me.
Tanti carissimi saluti, tuo Vittorio Butera











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